Righel
2006-08-30 16:42:47 UTC
Se un evento qualsiasi può verificarsi soltanto in due modalità diverse (ad
esempio il lancio di una moneta, che può dare come risultato solo testa o
croce) allora la probabilità che la prossima volta si verifichi una delle
due modalità, in assenza di situazioni perturbatrici, è del 50%.
In altre parole, in casi così semplici la probabilità di un evento è
confrontabile con la sua frequenza passata.
Torniamo al caso della moneta.
Se effettuo una quantità sufficiente di lanci, il numero delle volte in cui
esce "croce" prende il nome di frequenza *f* dell'evento; indicando poi
numero totale dei lanci con *n* si ha che la probabilità *p* che la prossima
volta si verifichi l'evento "croce" è dato dalla frequenza divisa per il
totale dei lanci: *p = f / t*
Essendo questa una _frazione propria_ (cioè con il numeratore *f* più
piccolo del denominatore *t* ) il suo valore sarà sempre compreso fa 0 e 1.
A zero corrisponde l'impossibilità che l'evento di verifichi.
Ad uno corrisponde la certezza del suo verificarsi.
Ho sbagliato newsgroup?
Ho deciso di essere totalmente OT?
No, niente del genere.
Si tratta solo di una necessaria, benché spero nella maggior parte dei casi
inutile, premessa a quanto vi vado a proporre.
Sto effettuando una ricerca sulla rappresentazione femminile nell'antichità,
fondamentalmente - ma non solo - nella preistoria, e mi sono soffermato, nei
giorni scorsi, sulle immagini prodotte all'interno della cultura Cicladica.
Questa cultura, come sapete, si è sviluppata nell'arcipelago delle Cicladi,
a sud-est del Peloponneso, nel III millennio a.C.
Si tratta di una civiltà molto particolare nelle sue espressioni artistiche:
le statuette che ha prodotto sono quasi tutte in marmo ed hanno un aspetto
che sarebbe assolutamente unico nel suo genere se non fosse stato in piccola
parte imitato a Malta e a Creta.
Ne tralascio la descrizione generale perché, nell'improbabile ipotesi che
non la conosciate, potrete vedere di persona di che cosa si tratta sul link
che vi indicherò più avanti.
Quello che ci interessa ora sono le statuette femminili.
A parte una, quelle che ho trovato sono tutte in piedi, la maggior parte
*a braccia conserte* il che già darebbe da pensare: /perché a braccia
conserte? /
In genere si ritiene che rappresentino una dea della fertilità, connessa in
qualche modo con la morte e la rinascita ma bisogna rilevare che non hanno
le peculiarità della Grande Dea del Paleolitico/Neolitico: niente
steatopigia, tanto per cominciare.
Ma quello che mi ha incuriosito di più è la posizione delle braccia.
Provare a mettervi voi a braccia conserte: nella maggior parte dei casi uno
degli avambracci si porrà sopra l'altro *incrociandosi* .
Ma loro no.
Hanno un braccio di sopra e l'altro di sotto, senza che si incrocino.
Ho preso in considerazione le 21 immagini in cui sicuramente le braccia sono
in questa posizione ed ho notato un altro strano particolare.
Se la posizione delle braccia fosse casuale avremmo più o meno il 50% di
probabilità che l'avambraccio destro si trovi *sotto* quello sinistro, cioè
questa situazione dovrebbe verificarsi fra le 9 e le 12 volte.
Invece si verifica 18 volte, con una frequenza di circa l' 86%
(*18/21 = 0,86*) invece che del 50%.
Perché?
Mi rendo conto che 21 casi sono un po' pochini per costituire una base
statisticamente significativa e mi auguro che qualcuno di voi me ne possa
indicare qualche altro non ancora presente sul mio sito, tuttavia la
discrepanza fra il numero degli eventi rilevati e quello degli eventi
prevedibili è talmente elevata che fa certamente pensare.
Ipotesi, suggerimenti?
Intanto potete verificare le mie affermazioni qui:
http://digilander.libero.it/Righel40/htm/Vep/Cycl/Cyc.htm
Saluti,
Righel (e-m in "Reply To")
_________________________
http://digilander.libero.it/Righel40/
esempio il lancio di una moneta, che può dare come risultato solo testa o
croce) allora la probabilità che la prossima volta si verifichi una delle
due modalità, in assenza di situazioni perturbatrici, è del 50%.
In altre parole, in casi così semplici la probabilità di un evento è
confrontabile con la sua frequenza passata.
Torniamo al caso della moneta.
Se effettuo una quantità sufficiente di lanci, il numero delle volte in cui
esce "croce" prende il nome di frequenza *f* dell'evento; indicando poi
numero totale dei lanci con *n* si ha che la probabilità *p* che la prossima
volta si verifichi l'evento "croce" è dato dalla frequenza divisa per il
totale dei lanci: *p = f / t*
Essendo questa una _frazione propria_ (cioè con il numeratore *f* più
piccolo del denominatore *t* ) il suo valore sarà sempre compreso fa 0 e 1.
A zero corrisponde l'impossibilità che l'evento di verifichi.
Ad uno corrisponde la certezza del suo verificarsi.
Ho sbagliato newsgroup?
Ho deciso di essere totalmente OT?
No, niente del genere.
Si tratta solo di una necessaria, benché spero nella maggior parte dei casi
inutile, premessa a quanto vi vado a proporre.
Sto effettuando una ricerca sulla rappresentazione femminile nell'antichità,
fondamentalmente - ma non solo - nella preistoria, e mi sono soffermato, nei
giorni scorsi, sulle immagini prodotte all'interno della cultura Cicladica.
Questa cultura, come sapete, si è sviluppata nell'arcipelago delle Cicladi,
a sud-est del Peloponneso, nel III millennio a.C.
Si tratta di una civiltà molto particolare nelle sue espressioni artistiche:
le statuette che ha prodotto sono quasi tutte in marmo ed hanno un aspetto
che sarebbe assolutamente unico nel suo genere se non fosse stato in piccola
parte imitato a Malta e a Creta.
Ne tralascio la descrizione generale perché, nell'improbabile ipotesi che
non la conosciate, potrete vedere di persona di che cosa si tratta sul link
che vi indicherò più avanti.
Quello che ci interessa ora sono le statuette femminili.
A parte una, quelle che ho trovato sono tutte in piedi, la maggior parte
*a braccia conserte* il che già darebbe da pensare: /perché a braccia
conserte? /
In genere si ritiene che rappresentino una dea della fertilità, connessa in
qualche modo con la morte e la rinascita ma bisogna rilevare che non hanno
le peculiarità della Grande Dea del Paleolitico/Neolitico: niente
steatopigia, tanto per cominciare.
Ma quello che mi ha incuriosito di più è la posizione delle braccia.
Provare a mettervi voi a braccia conserte: nella maggior parte dei casi uno
degli avambracci si porrà sopra l'altro *incrociandosi* .
Ma loro no.
Hanno un braccio di sopra e l'altro di sotto, senza che si incrocino.
Ho preso in considerazione le 21 immagini in cui sicuramente le braccia sono
in questa posizione ed ho notato un altro strano particolare.
Se la posizione delle braccia fosse casuale avremmo più o meno il 50% di
probabilità che l'avambraccio destro si trovi *sotto* quello sinistro, cioè
questa situazione dovrebbe verificarsi fra le 9 e le 12 volte.
Invece si verifica 18 volte, con una frequenza di circa l' 86%
(*18/21 = 0,86*) invece che del 50%.
Perché?
Mi rendo conto che 21 casi sono un po' pochini per costituire una base
statisticamente significativa e mi auguro che qualcuno di voi me ne possa
indicare qualche altro non ancora presente sul mio sito, tuttavia la
discrepanza fra il numero degli eventi rilevati e quello degli eventi
prevedibili è talmente elevata che fa certamente pensare.
Ipotesi, suggerimenti?
Intanto potete verificare le mie affermazioni qui:
http://digilander.libero.it/Righel40/htm/Vep/Cycl/Cyc.htm
Saluti,
Righel (e-m in "Reply To")
_________________________
http://digilander.libero.it/Righel40/